Sara Ugramin vince il fashion contest “Designer of the Month”
Anche questo mese abbiamo scoperto una interessantissima giovane dessigner, Sara Ugramin, che si è aggiudicata con le sue bellissime proposte il premio del fashion contest di TFP Talents “Designer of the Month – Ottobre 2022″.
Sara, fondatrice di Ugramin Studio, ci ha colpito per l’espressività delle sue creazione e per il modo contemporaneo di comunicare la moda. La giovane fashion designer ha vinto una menzione speciale sul nostro sito del Talent Showroom e una interessante intervista.
Sara Ugramin è una designer di Napoli e fondatrice dell’ Ugramin Studio, progetto d’incontro tra arte e moda, che diventano imprescindibili l’una dall’altra in collezioni fatte di contaminazioni e legami. Ogni opera d’arte creata dalla designer è legata a più capi ed accessori, in modo da creare un racconto che non abbia limiti di linguaggio.
Studia inizialmente Architettura presso la Federico II di Napoli, ma lascia questo percorso dopo aver vinto una borsa di studio in Fashion Design presso l’Istituto Europeo di Design di Roma. I suoi precedenti studi la portano a legare i suoi lavori ad architettura ed arte e a decidere di raccontare tramite il suo progetto tesi i simboli ed il mondo artistico dell’Alchimia.
Dopo aver continuato il suo percorso in Fashion Design alla Central Saint Martins di Londra, vince una borsa di studi per un Master in Brand and Communication Management presso il Milano Fashion Institute, che le permette di svolgere successivamente uno Stage presso l’azienda di moda Loro Piana.
Durante questi anni di formazione le è sempre più chiaro che la passione per l’arte e l’architettura non possa essere solo l’ispirazione per le sue collezioni di moda, ma deve fare parte a 360° del processo creativo, portandola ad avere una nuova visione del suo lavoro e a fondare l’ Ugramin Studio.
La sua prima collezione “Burn Out” nasce dal bisogno di esprimere e raccontare la fragilità dell’essere umano e di come sia facile potersi “bruciare” quando le ambizioni sono alte e le aspettative esterne sono tante. Per rimanere fedele ad un ideale di moda che non vuole creare pressioni, ma vuole essere pura espressione, la collezione sta uscendo in divenire, in modo che il racconto possa essere il più sincero possibile, senza piegarsi alla ricerca di una perfezione che rende arte e moda patinati e distanti.
Quando è nata la tua passione per la moda?
La mia passione per la moda è nata come conseguenza all’amore per il mondo del racconto. Quando ero piccola divoravo libri ed immaginavo e disegnavo possibili vestiti per i personaggi di cui leggevo, poi è arrivata la passione per il cinema ed i fantasy, in particolare i film di Tim Burton mi hanno sempre affascinata. Entrata in quel mondo è stato quasi immediato avvicinarsi a quello della moda, il primo stilista che mi ha fatto capire la vera potenza di una sfilata è stato Alexander McQueen, da lì ho compreso come creare moda sia un potente mezzo per poter raccontare una storia.
Che studi hai fatto per diventare una stilista?
Mi sono laureata in Fashion Design presso l’Istituto Europeo di Design a Roma, ho poi continuato i miei studi in Inghilterra alla Central Saint Martins di Londra, in modo da ottenere anche una prospettiva diversa su come si possa creare una collezione di moda. Successivamente ho seguito un Master in Brand and Communication Management presso il Milano Fashion Institute, questo mi ha permesso di capire come comunicare al meglio il mio brand e le mie collezioni ad un possibile pubblico.
Parlaci del progetto che sta dietro a Ugramin Studio
La mia passione per la moda è imprescindibile da quella dell’arte, quindi ho deciso di non aprire un Brand di moda che fosse fine a stesso, ma di creare un vero e proprio Studio dove poter fondere le diverse forme d’arte che ho studiato e che mi appassionano. Il progetto si propone quindi di creare collezioni che siano non solo composte da capi, ma anche da opere d’arte, serie di fotografie e lavori visual.
Inoltre Ugramin Studio è un progetto che vuole valorizzare un tipo di moda slow, che si prende i suoi tempi e che rispetta in primo l’essere umano ed il suo processo artistico e lavorativo
A cosa si ispirano le tue creazioni?
Ho un’estetica generale fonte di diversi stimoli che ho avuto durante la mia vita, partendo dal cinema per arrivare all’architettura. Mi piace guardarmi attorno e farmi ispirare da ciò che mi circonda, da cosa colpisce il mio occhio, senza rifarmi a canoni troppo fissi.
La storia che voglio però raccontare si ispira al mio percorso di vita e quelle che sono i racconti dei miei amici, ad una condizione generica di insoddisfazione ed ansia che purtroppo ci caratterizza sempre di più come generazione. Quello che mi ispira è quindi semplicemente il quotidiano che vivo.
Che cosa vuol dire essere una designer emergente al giorno d’oggi? Cosa serve per emergere?
Essere una designer emergente vuol dire tanto lavoro, vuol dire non avere la presunzione di pensare di sapere già tutto. Significa essere curiosi e mettersi in discussione tutti i giorni, perché imparare una nuova tecnica, usare un nuovo materiale o addirittura cambiare ottica su un nostro lavoro, ci può portare ad avere l’idea che ci aiuterà a farcela in questo ambiente.
Per la domanda su cosa serve per emergere credo di non avere ancora la risposta, sto ancora cercando di farlo. Posso però dire che per certo provare a trovare la propria voce e non avere paura del fallimento siano il modo migliore per poter iniziare una carriera nella moda.
Come hai conosciuto la Community di TFP Talents?
Cerco sempre altri talenti emergenti perché mi piace poter seguire persone che hanno le mie stesse passioni, così ho trovato la vostra pagina Instagram. È stato bello vedere che esiste una Community per giovani Designer e così ho iniziato a seguire il vostro lavoro.
Che progetti hai per il futuro?
Mi piace non essere concentrata troppo sulle azioni per futuri remoti, quindi per ora il mio unico obiettivo è quello di concludere la mia prima collezione, che sta uscendo sulle mie piattaforme online in divenire, e di continuare a lavorare per poter portare la mia visione all’esterno del mio Studio.
